Lezione 37 Verificare la traduzione
Testo
su bancu de is tradutzionis

Bibliografia

Larson, Mildred L., A Guide to Cross-Language Equivalence. Second Edition. Lanham - New York -Oxford : University Press of America; 1998. pp. 529-548.

Buzzetti, Carlo, La Bibbia e la sua traduzione. Studi tra esegesi pastorale e catechesi. Editrice Elle Di Ci, Leumann (Torino), cap. XIX: "Per valutare una traduzione esistente", pp. 297-306; cap. XX : "Come organizzare un gruppo di traduzione", pp. 307-317.

 
 
Sommario della lezione
 
 

37.1 Perché verificare la traduzione

37.2 Chi verifica la traduzione

37.3 Modi di verificare la traduzione

37.4 Confronto con il testo di partenza

37.5 Retroversione

37.6 Prove di comprensione

37.7 Prove di naturalezza

37.8 Prove di leggibilità

37.9 Prove di coerenza

37.10 Utilizzo dei risultati delle prove

 

Esercizi

 

Verificare la traduzione è importante, ed è importante cominciare la verifica molto presto, ad es. dopo aver terminato un primo capitolo. La verifica sarà più efficace se fatta presto su piccole unità, e non su una grande quantità di materiale. Si tratteranno quattro aspetti:

1) perché verificare la traduzione;

2) chi  verifica la traduzione;

3) come è condotta la verifica;

4) come sono utilizzati i risultati per preparare la stesura finale della traduzione.

 
 

37.1

 
Perché verificare la traduzione

 

Tre ragioni principali:

 

Bisogna assicurarsi che la traduzione sia accurata, chiara, naturale.

 

1) Accuratezza: è molto facile omettere o aggiungere qualche informazione rispetto al testo di partenza;  queste informazioni dovranno essere rispettivamente o integrate o eliminate.

 

2) Chiarezza: una traduzione può essere accurata, ma non comunicare un senso chiaro ai suoi destinatari; per verificarlo bisognerà interpellare delle persone non familiari con il testo di partenza e chiedere loro che cosa hanno compreso.

 

3) Naturalezza: è facile restare legati ai modi di esprimersi conosciuti attraverso le traduzioni precedenti, e quindi restare più vicini non solo al lessico ma anche alle strutture grammaticali e sintattiche della lingua di partenza. La traduzione potrà essere accurata e anche chiara, ma suonerà "strana" o "straniera" ai destinatari della lingua di arrivo. Bisognerà fare in modo che la traduzione suoni "naturale" sia per il lessico,  sia per le strutture grammaticali e sintattiche.

 

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37.2
Chi verifica la traduzione

 

La traduzione sarà migliore se più persone sono coinvolte nel processo di verifica.

 

Il traduttore, anzitutto, provvederà a una serie di prove e di controlli (self-checks: vedi in seguito confronto, retroversione, prove di comprensione, di naturalezza).

 

Il "consulente di traduzione"…

Lo "stilista"…

I "lettori" …

I "revisori"…

 

 
37.3
 Modi di verificare la traduzione

 

Ci sono diversi modi di verifica. Essi possono sovrapporsi, nel senso che una medesima persona può essere coinvolta in più modi di verifica e che le prove possono fornire informazioni simili sulla medesima traduzione.

Qualsiasi genere di verifica si faccia, essa deve essere fatta sistematicamente, e  se ne deve prendere nota con cura. Chi fa una verifica, deve sapere esattamente il punto pertinente della sua ricerca. Una verifica casuale e a largo raggio non sarà efficace, perché uno non potrà fissare la sua attenzione su più aspetti nello stesso tempo.

Ogni tipo di verifica sarà fatta separatamente, con gli scopi e le note registrate in vista dell'utilizzo del traduttore nella sua fase di verifica.

Le note saranno importanti non solo per migliorare le occorrenze relative nella traduzione, ma anche per valutare gli errori che ritornano frequentemente.

Il contenuto delle note varierà secondo il tipo di verifica che si sta facendo. Potrà essere utile avere una tabella dove spuntare l'esecuzione effettuata di ogni tipo di verifica. Appena esse sono registrate come 'terminate', i risultati dovrebbero essere archiviati in un posto dove possono essere facilmente disponibili per l'opera di revisione.

Tratteremo delle seguenti verifiche: 1) Confronto con il testo di partenza; 2) retroversione nella lingua di origine; 3) prove di comprensione; 4) prove di coerenza.

 

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37.4
 
Confronto con il testo di partenza

 

È ovvio che il traduttore avrà un confronto costante con il testo di partenza, in ogni tappa del suo lavoro di traduzione (cf quanto si dice per la seconda stesura della traduzione, nella lez. 36), anche dopo che esso sarà considerato concluso. Uno degli scopi principali del confronto è quello di verificare l'accuratezza della traduzione: che cioè il contenuto informativo sia equivalente nel testo di partenza e in quello di arrivo: niente è omesso, niente è aggiunto, niente è diverso. Il confronto è un self-check, e dunque compito primario del traduttore stesso, ma può essere fatto anche da altra persona che conosca le due lingue interessate e anche i principi della traduzione.

Dopo il confronto sull'accuratezza, il traduttore farà attenzione alla presenza o al sorgere di potenziali problemi. Noterà dei punti da verificare con altre persone, mantenendo sempre un atteggiamento critico sulle proprie scelte ma allo stesso tempo prudente sui cambiamenti da introdurre.

Il modo più pratico per condurre i confronti è quello di avere una stesura della traduzione dattilografata con doppia interlinea e ampi margini a destra e a sinistra, così da poter annotare a margine le idee e i problemi e nella interlinea le traduzioni alternative.

 
37.5
 
Retroversione

 

Un secondo modo di verificare una traduzione è quello di far effettuare una retroversione dal testo tradotto alla lingua di partenza da parte di una persona competente nelle due lingue. Questa persona, cioè, dovrebbe esprimere nella lingua di partenza il senso che comprende a partire dal testo tradotto, ovviamente senza avere davanti il testo di partenza usato dal traduttore. Questa retroversione dovrebbe evidenziare al traduttore ciò che la sua traduzione effettivamente comunica a questa persona.

Una simile retroversione non deve essere un testo stilisticamente curato e naturale nella lingua di partenza, sarà piuttosto una traduzione letterale in vista dell'uso successivo di verifica. Ogni termine lessicale sarà reso letteralmente, rispettando ovviamente la grammatica della lingua.

Una traduzione e una retroversione sono molto diverse: nella traduzione si usano forme naturali e chiare; in una retroversione, invece, si usano forme letterali al fine di evidenziare la struttura del testo che si sta retrovertendo.

Data la particolarià della traduzione dal greco e dall'ebraico di cui stiamo parlando, non ci dilunghiamo qui oltre. Soltanto, notiamo che una simile verifica potrà essere fatta saltuariamente per particolari occorrenze testuali. Notiamo anche la differenza del ricorso a questo tipo di retroversione rispetto al ricorso, sovente problematico, ma oggi di nuovo frequente, che se ne fa in esegesi per chiarire alcuni testi particolarmente oscuri.

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37.6
 
Prove di comprensione

Una buona verifica di comprensione è la chiave per una buona traduzione. Il suo scopo è quello di vedere se la traduzione è compresa correttamente dai destinatari di madrelingua che non hanno visto la traduzione precedentemente. Questo tipo di verifica esige che alcune persone ripetano in proprio il contenuto della traduzione e rispondano ad alcune domande su di essa. I risultati dovrebbero aiutare il traduttore a migliorare il suo testo così che comunichi davvero ciò che intende comunicare, e lo faccia in modo chiaro e naturale.

Le prove di comprensione possono essere condotte o dal traduttore stesso o da altre persone specificamente preparate.

Il traduttore impegnato in prima persona in questo compito farà attenzione a non assumere atteggiamenti difensivi del suo lavoro, ma a voler invece conoscere davvero che cosa realmente la sua traduzione comunica.

Sarà meglio, tuttavia, che altre persone diverse dal traduttore siano impegnate in questo compito. Anche esse, però, dovrebbero conoscere i principi della traduzione e comprendere gli scopi di una traduzione a equivalenza funzionale o dinamica. È ovvio anche che dovrebbere avere un modo facile di entrare in contatto con le persone, e essere capaci di ascoltare bene e di prendere nota con cura.

Chi: Più in particolare, le persone incaricate delle prove di comprensione devono saper parlare la lingua di arrivo in modo fluente. Saranno persone ordinarie, appartenenti a diversi segmenti della società e a diverse età.

Con chi: Dovranno rivolgersi a persone con titoli di cultura superiore e a persone senza particolari titoli, se la traduzione è intesa rivolta a tutti. Se invece la traduzione fosse rivolta a un gruppo particolare, allora si dovrà includere una certa varietà di persone all'interno di quel particolare gruppo.

Quando: Tali prove di comprensione dovranno essere fatte quando le persone sono tranquille e senza preoccupazioni di tempo.

Attenzioni particolari: Le persone coinvolte dovranno avere un atteggiamento positivo verso il compito che si richiede loro e essere consapevoli della utilità del loro contributo. Si dirà loro chiaramente che non si tratta di mettere alla prova le loro capacità, né la loro intelligenza né la loro memoria, né altro. È la traduzione che si mette alla prova, non chi risponde. Alcune persone saranno più efficaci di altre, ma si farà attenzione a non esprimere valutazioni nei riguardi di chi può essere stato di meno aiuto.

Note: Chi conduce le prove, dovrà prendere nota accuratamente delle risposte che riceve. Un registratore sarà quanto mai opportuno, ma non dispensa dal prendere appunti.

Si provvederà di una copia della traduzione dattilografata con ampi margini e larghe interlinee.

Eventualmente, troverà utile scriversi le domande su una parte del foglio, lasciando spazio a destra per tre colonne: una per le risposte corrette, una per le risposte sbagliate (che possono indicare un difetto di traduzione), e una per le risposte incerte o problematiche.

Le note includeranno anche qualsiasi osservazione o suggerimento da parte dell'intervistato, anche se al momento non sembrano avere importanza particolare.

Ogni intervistatore avrà cura di migliorare i propri strumenti nel corso della sua esperienza.

Modalità: Secondo le circostanze, l'intervistatore potrà leggere egli stesso all'intervistato il materiale da valutare, oppure l'intervistato lo leggerà egli stesso per conto suo.

Un primo momento riguarderà uno sguardo generale. All'intervistato sarà chiesto di ripetere il testo o di farne un riassunto. L'intervistatore avrà cura di scegliere un brano di senso compiuto e non troppo lungo. Lo scopo di far ripetere è quello di vedere se risulta chiaro il filo principale degli eventi o del tema. Se le persone hanno difficoltà a percepire la principale linea di sviluppo o il tema, significa che ci sarà bisogno di una modifica nella struttura discorsiva della traduzione.

È importante che l'intervistatore non interrompa l'intervistato nel mezzo della sua ripetizione e nemmeno lo corregga. Egli dovrà solo prendere nota di quanto si sta dicendo, e registrare eventualmente con un registratore. Se l'intervistato è confuso nella sua ripetizione, non ricorda i principali fatti , o le idee più importanti, sarà proprio questo il suo apporto alla verifica.

Talvolta, l'intervistato vorrà scrivere il suo riassunto con proprie parole. Ciò potrà essere molto utile e suggerire miglioramenti per la traduzione, soprattutto per alcuni testi o per alcuni punti tematici.

In un secondo momento si proporranno domande particolari, preparate precedentemente, e non improvvisate sul momento. Ciò presuppone ovviamente che l'intervistatore abbia chiaro in mente che cosa vuole verificare.

Ci sono diversi tipi di domande con scopi diversi. Alcune possono riguardare lo stile del discorso, altre il tema, altre ancora alcuni dettagli del testo.

Le domande sullo stile mirano  a verificare se il testo è espresso con proprietà di inguaggio. Il testo di Rountree 1983 elenca domande come: Di che genere di discorso si tratta? racconto? istruzione? La persona che racconta questa storia  appare anziana o giovane, uomo o donna? Pensate che dica racconti di frequente? Pensate che stava parlando a bambini o adulti? Pensate che avesse fretta, e perché?

Le domande sul tema mirano riguardano i punti chiave del racconto o del discorso e mirano a verificare se i punti principali del discorso sono chiari nella traduzione. Il testo di Rountree 1983 elenca le seguenti domande sul racconto della torre di Babele: Da questa storia, che cosa potete dire circa lo stato del linguaggio nell'antichità? Dove vivevano i protagonisti del racconto? Quali erano i loro progetti? Quali erano i loro scopi? Che cosa pensa Dio del loro progetto? Che cosa fa Dio? Che cosa succede alla gente?  Che cosa diventa la città? Perché è nominata Babele?  Perché il Signore non vuole che costruiscano la città?

Le domande sul tema servono per cominciare la discussione. Da esse  possono nascere altre domande. L'intervistato deve sentirsi libero di ampliare le sue risposte. Quando le risposte sono corrette, non c'è problema. MA ci sono svariati motivi che possono portare a risposte non corrette. Talvolta, un tale genere di domande possono sembrare culturalmente strane e artificiose. Ci vuole un certo tempo per trovare un'intesa tra intervistatore e intervistato. Gli equivoci possono essere nei due sensi. Talvolta, il problema è più da parte della domanda che della risposta. Per questo è importante preparare in anticipo le domande, come anche essere molto prudenti prima di modificare la traduzione in base alle domande. Prima bisogna trovare la ragione della cattiva comprensione: dipende dalle parole usate, o dalla costruzione grammaticale, o da qualche frase particolare, dalle connessioni, da qualche artificio retorico usato inmodo sbagliato?

Le domande sui dettagli riguardano dei punti particolari, parole, frasi o altro, che l'intervistatore non vuol fare mentre si sta interessando dei punti più importanti del testo. I dettagli alcune volte possono portare a lunghe discussioni e distrarre dal tema centrale. Esse possono riguardare il significato di parole chiave, le implicazioni di azioni simboliche o l'interpretazione di un modo di dire, come anche riguardare i fatti del racconto, chi, che cosa, quando, dove, perché ecc. Il loro scopo è quello di verificare se la comprensione dei fatti è corretta, se la scelta delle equivalenze lessicali comunica il corretto il significato, se le forme figurate stanno funzionando nel modo giusto. Le risposte alle domande di dettaglio devono essere chiare nel testo, a meno che non si voglia verificare se qualche informazione implicita è correttamente trasmessa. Il testo di Rountree 1983 elenca le seguenti domande di dettaglio per il racconto della torre di Babele: Quante lingue parlava la gente all'inizio? Dove era la pianura in cui essi si stabilirono? Che cosa fece la gente? Perché hanno cotto i mattoni? Come hanno tenuto insieme i mattoni? Che cosa costruirono dentro la città? Chi discese verso la città? Che cosa vide nella città? Che cosa fece alla gente? Perché lo fece? Dove andò la gente? Perché smisero di costruire la città? Come era chiamata la città?

 
37.7
 
Verifica della naturalezza

 

Lo scopo è quello di vedere se la forma della traduzione è naturale e lo stile appropriato. Questa verifica è fatta dai revisori.

I revisori sono delle persone che sono disponibili a impiegare del loro tempo per leggere la traduzione facendo osservazioni e commenti. È quanto mai utile che abbiano una certa capacità di scrivere nella lingua di arrivo. Alcuni possono essere bilingui (lingua di partenza e di arrivo). In ogni caso, sono disponibili a verificare sia la correttezza sia la naturalezza della traduzione. In genere, tuttavia, si interessano soprattutto della naturalezza.

È bene che i revisori abbiano una discreta conoscenza dei principi della traduzione, e è opportuno che inizino il loro lavoro con delle esercitazioni condotte insieme con i consulenti di traduzione o con gli stessi traduttori, eventualmente su dei "testi difettosi" preparati specificamente, cioè con forme non naturali, riferimenti non chiari, ecc.

Quando un revisore ritiene che una traduzione non sia significativa e facile da leggere, scriverà subito una nota con le sue reazioni che possono essere di aiuto al traduttore per migliorarla. Diversi revisori possono verificare diversi aspetti: o l'accuratezza, nel confronto con il testo di partenza, o la formattazione tipografica (soprattutto nella stesura finale). Tutti dovrebbero interessarsi della naturalezza, della chiarezza, della fluidità e della efficacia del discorso.

Modo di procedere. Il revisore leggerà anzitutto l'insieme di una sezione, per sentirne la fluidità e il senso generale. Alcuni leggono a voce alta. Man mano che legge, avrà pronta una matita per segnare dove la lettura si fa più difficile o innaturlae o poco chiara. Se esita, o deve tornare indietro per capire, si tratta certamente di punti da segnalare e da migliorare. Finita la lettura continua con queste prime annotazioni volanti, riprenderà un esame più accurato e riflesso dei punti annotati. Noterà le sue osservazioni o a fianco al testo, o su dei fogli separati da consegnare al traduttore. Perché le sue osservazioni siano davvero utili, è ovvio che dovranno essere redatte con molta chiarezza, esplicitando perché ha avuto un problema o perché ritiene opportuno una modifica.

Se il revisore conosce anche la lingua di origine, dopo aver verificato la chiarezza e la naturalezza, potrà anche interessarsi della accuratezza, segnalando informazioni omesse o aggiunte. Converrà tener presente tuttavia che solo una persona esperta dei principi di traduzione potrà dare dei consigli utili nel campo dell'accuratezza. I meno esperti  tenderanno a dare consigli infuenzati dalla forma del testo di partenza e come tali tendenti a oscurare o rendere meno naturale il testo di arrivo. In ogni caso, il revisore non si limiterà a delle osservazioni negative, ma comincerà anche ad indicare dei suggerimenti positivi per la ricerca della soluzione migliore.

Dei buoni revisori sono quanto mai utili per arrivare a una buona traduzione.

 
37.8
 
Prove di leggibilità

Sia chi traduce sia chi verifica deve fare delle prove di leggibilià. Si tratta di chiedere a qualcuno di leggere ad alta voce la traduzione in esame. Si leggerà una sezione completa. Man mano che la lettura avanza, chi conduce la verifica segnerà i punti dove il lettore esita, o si ferma, o torna indietro, o anche legge altra cosa dallo scritto. Farà questo, però, senza mettere in imbarazzo chi legge. Si limiterà a prendere le sue annotazioni sul testo a sua disposizione, preparato appositamente.  Possibilmente, noterà anche i motivi delle difficoltà.

Le prove di leggibilità possono farsi anche in modo informale. Bsterà che il traduttore o chi verifica stiano attenti ogni volta che sentono qualcuno leggere il loro testo e abbiano cura di prendere nota al più presto e in modo sistematico anche delle osservazioni volanti e impreviste.

Chi verifica farà attenzione ai problemi di ricezione della comunicazione. Le informazioni sono troppe o troppo rapide? oppure sono lente e noiose? Sovente, una tale valutazione dipende dal tipo di destinatari: se di cultura superiore o di cultura elementare. Per un uditorio di bambini sarà più opportuno uno stile fatto di frasi brevi, semplici, in uno stile colloquiale. Per persone più anziane, le frasi potranno essere più lunghe e dirette. Da questo punto di vista, chi verifica terrà conto del grado di partecipazione emotiva da parte del lettore.

La leggibilità è anche influenzata dalle scelte di formattazione tipografica: la grandezza dei caratteri, la punteggiatura, lo spazio dei margini e delle interlinee. Chi opera soprattutto la verifica finale deve essere a conoscenza di questi aspetti della leggibilità.

 
37.9
 
Prove di coerenza

Man mano che il processo di traduzione si avvia al suo termine, bisognerà fare diversi controlli di coerenza. Alcuni riguarderanno i contenuti, altri riguarderanno la forma.

Nel testo di partenza saranno stati identificati dei termini chiave per i quali si saranno scelte delle relative equivalenze lessicali. Se il brano da tradurre è lungo o la traduzione si è protratta per un lungo periodo di tempo, è probabile che nell'uso delle equivalenze si sia introdotta qualche incoerenza. Alla fine della traduzione, si dovrà fare un controllo sul modo di tradurre i termini chiave. Sipensi a termini biblici come "profeta, scriba, apostolo, discepolo, angelo, sabato". Se niente nel testo suggerisce diversamente, sarà meglio che il traduttore usi sempre un medesimo termine nelle diverse occorrenze.

In un testo ci sono anche delle frasi chiave, cioè frasi che sono usate di frequente. Anche in questo caso, la coerenza è opportuno solo per le occorrenze in cui tali frasi hanno davero il medesimo significato.

La coerenza riguarda anche gli aspetti tipografici. Si farà attenzione ai nomi personali, di luogo, all'uso delle maiuscole, della punteggiatura, dei segni di citazione o di dialogo, all'uso delle parentesi, allo stile delle note e di loro vari registri. In caso di dubbio, si consultino i "manuali di stile".

 
37.10
 
Utilizzo dei risultati delle verifiche

È ovvio che solo un buon utilizzo dei risultati delle verifiche da parte del traduttore rende utile tutto il lavoro precedente. Non tutti i risultati saranno tuttavia utiizzati nel medesimo tempo. Alcuni sono utili sin dall'inizio del processo di traduzione, altri solo alla fine.

Nel capitolo precedente e al cap. 5 si è parlato delle tappe di un processo di traduzione: la preparazione, l'analisi, la bozza iniziale, la prima correzione, la verifica, la rifinitura del manoscritto, la preparazione della pubblicazione.

Dopo la prima bozza, sarà già opportuno che lo stesso traduttore proceda a delle prove di leggibilità e comprensione con diverse persone.

I risultati saranno incorporati nella prima correzione della bozza iniziale. In questo momento, farà attenzione ai problemi di accuratezza, attraverso un confronto con il testo di partenza. Se il traduttore è alle prime esperienze, sarà utile già a questo punto l'aiuto di un consulente di traduzione.

Ciò porta alla seconda stesura, che sarà attentamente  confrontata con il testo di partenza, eventualmente con l'aiuto di una retroversione. Nel medesimo tempo si conducono le prove di coerenza, di naturalezza, di leggibilità, i cui risultati saranno accuratamente conservati per una facile e continua consulta.

Ciò porta a una terza stesura, o alla stesura di revisione, con il contributo di tutto il gruppo di traduzione. A questo punto avvengono soprattutto le prove di coerenza, con prove aggiuntive di leggibilità e di comprensione, soprattutto per quei punti più discussi all'interno del gruppo.

Questi ulteriori risultati saranno incorporati nella stesura finale, che sarà ormai controllata quasi solamente per i problemi di coerenza tipografica.  In questo momento, un maggior numero di correttori di bozze porterà a un più completo e dettagliato controllo.

 
Esercizi
Esercizi

Applicare le verifiche elencate a qualcuna delle traduzioni fatte.

 
 

©Dispense del corso "Traduzione e Inculturazione della Bibbia in Sardegna".
A cura di Antonio Pinna e Antonio Piras
Adattamento al contesto sardo di alcuni sussidi sviluppati presso
il Summer Institute of Linguistics (Dallas, Texas; www.sil.org)